In questi giorni ho sentito molte cose sulla questione Piano Battaglia. Alcune cose condivisibili, altre meno, altre fal...

Scritto il 07/01/2025
da Comune di Petralia Sottana

In questi giorni ho sentito molte cose sulla questione Piano Battaglia. Alcune cose condivisibili, altre meno, altre false e capaci di creare confusione sul rea...le stato delle cose. Al di là di ogni ragionamento su come l’area dovrebbe essere fruita per rispettarne l’identità e garantire un’esperienza appagante al visitatore; al di là di ogni legittima considerazione sul momento di criticità vissuto, solo per ristabilire un minimo di verità, è giusto dire realmente quello che è successo. Nel giorno di domenica 5 gennaio, come da accordi presi in cabina di regia, erano presenti in loco le associazioni di Protezione Civile mobilitate dalla Città Metropolitana, la Polizia Metropolitana, la Guardia Forestale, i Carabinieri, la Polizia Municipale di Petralia Sottana, la Misericordia di Palermo e la Croce Rossa di Campofelice di stanza nei pressi della guardia medica. Ulteriore cancello era garantito, lato Isnello, dai vigili urbani del comune. Sul pianoro era, inoltre, dispiegata la squadra del Soccorso Alpino per garantire aiuto a coloro i quali ne avessero necessità. A tutti loro va il mio personale ringraziamento per l’impegno generoso profuso in quella giornata e , a quest’ultimi, la riconoscenza per il grande lavoro fatto ieri nel triste recupero della salma di un escursionista perito a Pizzo Antenna.
Dire che si fosse completamente impreparati non risponde al vero tanto quanto la notizia giornalistica, priva di ogni fondamento, che fosse necessario montare le catene al fine di transitare e che il mancato controllo a valle avesse determinato la lunga coda verificatasi a metà mattinata. La strada, con un evidente cambio di passo rispetto a stagioni precedenti, già dalla settimana scorsa è transitabile tranquillamente a doppia corsia senza nemmeno la presenza di ghiaccio. Ciò grazie al lavoro sinergico della Protezione Civile Provinciale, dei mezzi del Corpo Forestale e della ditta incaricata dalla direzione viabilità.
A cosa è stato dovuta quindi la coda? Intanto alla presenza di un numero davvero enorme di macchine che, una volta sistemate e via via alloggiate anche a quote più basse, grazie al supporto prezioso del corpo di polizia municipale, vedeva, lato Petralia, un fila ininterrotta fino alla zona dell’Hotel Pomieri (più di 3 km). Soprattutto, però, all’avventatezza di un paio di automobilisti, sfuggiti a un controllo della protezione civile che, in un attimo di concitazione, hanno posteggiato le loro macchine in un punto più stretto rallentando la manovra degli ultimi 2 autobus in transito. Autobus controllati, è bene specificare, nel varco predisposto in c.da Mandarini dal comune di Petralia Sottana. Scattata l’emergenza, a valle veniva predisposto un cancello che impediva l’accesso all’area a tutti gli altri mezzi, molti dei quali sono tornati in orari successivi con meno pressione veicolare. Una volta fatti transitare i due bus la situazione è tornata intensa ma si è normalizzata. Le macchine sono state successivamente rimosse.
Qualcuno su questo punto, ha giustamente fatto presente come sia necessario un provvedimento di restrizione del traffico, una ztl capace di regolare l’afflusso tramite il pagamento di un ticket i cui proventi possano essere riversati sui servizi. Azione che, molti anni fa, era stata portata avanti dall’amministrazione Ardizzone, ai sensi dell’articolo 50 del T.U.E.L., che permette al primo cittadino di adottare provvedimenti contingibili e urgenti in materia di pubblica sicurezza. Il provvedimento è stato, dopo una fase di attività, non più messo in atto per un problema di attribuzione di competenze e di dibattito sulle fonti normative, essendo la strada provinciale. Infatti, attualmente, la limitazione degli autobus prescritta in un massimo di 45 mezzi, con obbligo di prenotazione tramite pec al comune di Petralia Sottana, è stata disposta con un provvedimento della direzione viabilità della Città Metropolitana (Det. Dir. N. 927/2023). La discussione, in cabina di regia, è ancora aperta per trovare la migliore soluzione che possa compendiare le esigenze dei fruitori e il rispetto del diritto alla circolazione. Un sistema che permetta di regolamentare accessi, parcheggi e relativi oneri a carico dei fruitori. Una soluzione che l’amministrazione del comune di Petralia Sottana chiede a gran voce da più di tre inverni dialogando con tutte le istituzioni a ogni livello.
Altra osservazione è stata fatta sulla presenza di navette. Nella mattinata, una volta verificata la presenza di persone che, nonostante gli avvisi, percorrevano a piedi i tratti dalla propria vettura fino al pianoro, il comune ha predisposto un servizio navetta per permettere il ritorno il più possibile in sicurezza. Sulla questione di farlo diventare un servizio strutturale, però, il ragionamento è più complesso. Su questo prendo in prestito una lucida analisi di Giuseppe Dino. “Un pullman da 50 posti impiega circa 40/50 minuti per un viaggio di andata e ritorno Petralia-Piano Battaglia (incluso il carico e scarico passeggeri, manovre, ecc), eccetto problemi contingenti che però possono presentarsi con facilità (corsie ristrette, incrocio con altri mezzi pesanti, ecc). Per alleggerire in maniera efficace il traffico occorre supporre di dover trasportare 1000 persone da Petralia a Piano Battaglia, in un arco di tempo ristretto (non è pensabile effettuare il trasporto nell'arco di 6 ore). Quanti mezzi occorrono per trasportare 1000 persone in massimo un'ora e mezza da Petralia a Piano Battaglia? Va da sé che una semplice navetta sarebbe inefficace e provocherebbe ulteriori disservizi e lamentele”.
Per ciò che concerne i bagni chimici, di cui qualcuno ha asserito la mancanza, per dovere di cronaca è giusto dire che erano presenti due batterie da cinque bagni ciascuno predisposti dalla Città Metropolitana in zona parcheggio autobus e parcheggio sciatori. Un numero non sufficiente, certo, ma che è stato determinato da problemi logistici e burocratici. Questi verranno implementati in vista del prossimo week-end e in attesa della realizzazione del progetto della città metropolitana di una batteria di bagni nell’area del P.O.P. Rimane, è certo, il problema dei servizi igienici nel pianoro che mette sotto pressione le strutture di ristoro presenti. Problema che non può essere risolto attraverso i bagni chimici per l’impossibilità del mezzo di spurgo di raggiungerli nella conca. Gli unici servizi insistenti nell’area sono quelli dedicati agli sciatori e quindi in un’area interna alle piste e vietata al passaggio dei non autorizzati. Su questo, cercando di superare l’iter burocratico e autorizzativo che tenga conto della delicatezza del sito, si sta tentando, con tutti gli attori coinvolti in cabina di regia, di attivare un nuovo blocco in un’area libera.
Dopo lo svuotamento delle isole ecologiche nella primissima mattinata di giorno 5, la questione dei rifiuti, tema caldo e ineludibile, è stata gestita attraverso l’apposizione di appositi punti di conferimento che, la sera del sabato e nel primissimo pomeriggio di domenica sono stati rimossi anche in collaborazione con i rifugi e la Palermo Energia. Nelle prossime ore verranno installati ulteriori bidoni appositi per permettere di non disperdere rifiuti nell’area. Nelle isole ecologiche , dopo un iter burocratico complesso, sono in fase di installazione le telecamere e il controllo accessi che permetterà di monitorare costantemente la situazione in questi punti delicati per la salubrità e il decoro dell’area.
Spero che questa breve descrizione di quanto successo possa permettere a tutti di farsi un’idea compiuta dell’accaduto, fermo restando che ogni critica costruttiva può portarci avanti nel fare di Piano Battaglia il luogo che tutti vogliamo.