Intitolazione del museo archeologico a Gioacchino Francesco La Torre, la posizione dell'Amministrazione Comunale espressa dagli assessori Callea e Rolla
Intitolazione del museo archeologico a Gioacchino Francesco La Torre, la posizione dell'amministrazione comunale espressa dagli assessori Callea e Rolla
Ecco il comunicato stampa integrale:
"Gli Assessori Stefania Rolla e Carmelinda Callea, per l’amministrazione comunale replicano
Comune di Licata, sull’intitolazione del Museo al Prof. Gioacchino Francesco La Torre polemiche sterili e senza senso per avere like su Facebook
Al prof. Carità intitolato il Chiostro della Badia, al rag Cristoforo Cellura la salita della zona archeologica e allo stesso e ai licatesi Pizzolanti, Cannarozzi e Navarra quattro sale del Museo.
Gli Assessori alla Toponomastica, d.ssa Stefania Rolla e l’Assessore alla Cultura, prof.ssa Carmelinda Callea intervengono sulle polemiche di questi giorni relative alla proposta di intitolazione del Museo Archeologico ubicato nel plesso Badia al compianto Prof. Gioacchino Francesco La Torre. Veramente di dubbio gusto attaccare un cattedratico peraltro scomparso e quindi non in condizione di difendersi.
“E’ assurdo – scrivono Rolla e Callea – innestare una polemica, poi trasferita sui social network per catturare qualche like, su delibere e provvedimenti, senza consultare atti e regolamenti. Bastava leggere quanto è stato prodotto fino ad ora per capire che si è agito sempre e comunque nell’interesse della città. E’ anche singolare che si parli dell’intitolazione del Museo, soltanto oggi che è in essere una proposta, mentre per decenni nessuno ha mai pensato o proposto l’intitolazione. Nessun atto è mai pervenuto alla Commisione Toponamastica che ha soltanto dato un parere positivo, all’unanimità dei presenti, (compreso il componente nominato dall’opposizione rag. Pierangelo Timoneri, persona degna di stima e che ha dimostrato coerenza e competenza) su un atto di indirizzo preciso firmato dal Sindaco avv. Angelo Balsamo, relativo alla intitolazione ad un insigne studioso, il professor La Torre, che per tantissimi anni ha scavato a Licata, così come in tante altre parti del mondo. L’idea è quella di intitolare il Museo ad una personalità conosciuta nel settore archeologico e nell’ambiente accademico, stimata in tutto il mondo, ed il cui curriculum è assolutamente ineccepibile. Ad oggi il nostro Museo non nè conosciuto né visitato, e l’idea di questa amministrazione è quello di legarlo ad una personalità di altissimo profilo, senza nulla togliere a chi ha lavorato per portare alla luce reperti importantissimi, ma che è stato ampiamente ricordato. L’idea di un Museo che sia visitato ed apprezzato è quella che ha l’amministrazione Balsamo ben diversa da quella di chi per decenni non lo ha valorizzato.
Al contempo sia i consiglieri del gruppo Restart, che l’ex assessore alla toponomastica dott.ssa Violetta Callea, che altri ex politici o familiari di persone che ambivano a intitolazioni non sanno, ed è grave, che al rag. Cristoforo Cellura, con Delibera della Giunta Municipale n° 197 del 16 novembre 2021, (giunta presieduta dal dott. Giseppe Galanti) firmata anche dalla Callea, si approvava la proposta del prof. Calogero Carità di intitolare 4 sale del Museo ad altrettanti illustri studiosi di archeologia licatese: PM Carlo Filiberto Pizzolanti, dott. Giuseppe Cannarozzi, Notaio Giuseppe Navarra, e rag. Cristoforo Cellura. Allo stesso Cellura, sempre su proposta del prof. Carità è stata intitolata la Salita che porta agli scavi di Castel Sant’Angelo. La Commissione Toponomastica attuale ha quindi verificato che illustri licatesi avessero all’interno del Museo una loro visibilità. Questa proposta, ferma per anni, è stata approvata dalla Società Agrigentina di Storia Patria, insieme a quella dell’intitolazione della Salita al Cellura, con verbale N°2 del 25 giugno 2025 e si attendono i decreti prefettizi per apporre la targhe commemorative. Così come la Commissione Toponomastica attuale, recependo la volontà della famiglia e di concerto con il Sindaco e la Giunta ha proposto l’intitolazione del Chiostro della Badia, al professor Calogero Carità recepita nella Delibera di Giunta Municipale N° 148 del 16 settembre 2024, per la quale si è chiesta la deroga ai sensi dell’art 2 della legge 1188 del 23 giugno 1927 per personalità di chiaro valore e di indubbia benemerenza. Il prof. Carità è deceduto nel 2023 e la legge prevede che l’intitolazione possa avvenire superati i 10 anni dalla morte. E’ importante precisare, ed è gravissimo che ex sindaci, ex assessori, consiglieri comunali in carica e cittadini che si avventurano in commenti denigratori e offensivi non sappiano che il parere della Commissione Toponomastica non è vincolante per l’Amministrazione e lo dimostra il fatto, lo ricordiamo all’ex Assessore Violetta Callea, che la lapide in memoria di Salvatore Quasimodo Premio Nobel, è stata apposta nel chiostro del Carmine, contro il parere della Commissione Toponomastica di allora che espresse un vibrante dissenso perché la targa era destinata in piazza Stazione. Le comunicazioni fatte per la prima volta a mezzo stampa dalla Commissione Toponomastica, su precisa autorizzazione del Sindaco, che nomina come suo Delegato il Presidente, sono state fino ad oggi espresse per dare ampia trasparenza degli atti prodotti. Ricordiamo che non era mi stato fatto da nessuna amministrazione precedente.
La Commissione Toponomastica e l’ufficio, oggi forte di due dipendenti comunali, su input di questa Amministrazione ha provveduto a riallacciare tutti i rapporti istituzionali, ha verificato che per anni le pratiche sono rimaste ferme alla Storia Patria di Palermo che non aveva titolarità, e con il supporto della Prefettura oggi sono state sbloccate oltre cento intitolazioni che permettono ai cittadini di avere una via e un numero civico. Nello stesso tempo la Commissione Toponomastica e l’Amministrazione sono esempio in tutta Italia per aver dato una sterzata sull’intitolazione a figure femminili, come poche altre città in Italia, raggiungendo oggi, nelle ultime proposte il 50% delle intitolazioni, e facendo un aggiornamento al regolamento, approvato dal Consiglio Comunale per superare questo deficit che aveva portato ad intitolare a figure maschili il 95% delle aree di circolazione.
Come si evince da questi fatti ben documentati quello che emerge è il solito stile da leoni da tastiera per alimentare odio su questioni inesistenti.
L’Amministrazione Comunale ringrazia la Commissione Toponomastica per il grande lavoro prodotto a titolo totalmente gratuito nell’interesse della città per un servizio essenziale che era totalmente inesistente".
Intitolazione del museo archeologico a Gioacchino Francesco La Torre, la posizione dell'amministrazione comunale espressa dagli assessori Callea e Rolla
Ecco il comunicato stampa integrale:
"Gli Assessori Stefania Rolla e Carmelinda Callea, per l’amministrazione comunale replicano
Comune di Licata, sull’intitolazione del Museo al Prof. Gioacchino Francesco La Torre polemiche sterili e senza senso per avere like su Facebook
Al prof. Carità intitolato il Chiostro della Badia, al rag Cristoforo Cellura la salita della zona archeologica e allo stesso e ai licatesi Pizzolanti, Cannarozzi e Navarra quattro sale del Museo.
Gli Assessori alla Toponomastica, d.ssa Stefania Rolla e l’Assessore alla Cultura, prof.ssa Carmelinda Callea intervengono sulle polemiche di questi giorni relative alla proposta di intitolazione del Museo Archeologico ubicato nel plesso Badia al compianto Prof. Gioacchino Francesco La Torre. Veramente di dubbio gusto attaccare un cattedratico peraltro scomparso e quindi non in condizione di difendersi.
“E’ assurdo – scrivono Rolla e Callea – innestare una polemica, poi trasferita sui social network per catturare qualche like, su delibere e provvedimenti, senza consultare atti e regolamenti. Bastava leggere quanto è stato prodotto fino ad ora per capire che si è agito sempre e comunque nell’interesse della città. E’ anche singolare che si parli dell’intitolazione del Museo, soltanto oggi che è in essere una proposta, mentre per decenni nessuno ha mai pensato o proposto l’intitolazione. Nessun atto è mai pervenuto alla Commisione Toponamastica che ha soltanto dato un parere positivo, all’unanimità dei presenti, (compreso il componente nominato dall’opposizione rag. Pierangelo Timoneri, persona degna di stima e che ha dimostrato coerenza e competenza) su un atto di indirizzo preciso firmato dal Sindaco avv. Angelo Balsamo, relativo alla intitolazione ad un insigne studioso, il professor La Torre, che per tantissimi anni ha scavato a Licata, così come in tante altre parti del mondo. L’idea è quella di intitolare il Museo ad una personalità conosciuta nel settore archeologico e nell’ambiente accademico, stimata in tutto il mondo, ed il cui curriculum è assolutamente ineccepibile. Ad oggi il nostro Museo non nè conosciuto né visitato, e l’idea di questa amministrazione è quello di legarlo ad una personalità di altissimo profilo, senza nulla togliere a chi ha lavorato per portare alla luce reperti importantissimi, ma che è stato ampiamente ricordato. L’idea di un Museo che sia visitato ed apprezzato è quella che ha l’amministrazione Balsamo ben diversa da quella di chi per decenni non lo ha valorizzato.
Al contempo sia i consiglieri del gruppo Restart, che l’ex assessore alla toponomastica dott.ssa Violetta Callea, che altri ex politici o familiari di persone che ambivano a intitolazioni non sanno, ed è grave, che al rag. Cristoforo Cellura, con Delibera della Giunta Municipale n° 197 del 16 novembre 2021, (giunta presieduta dal dott. Giseppe Galanti) firmata anche dalla Callea, si approvava la proposta del prof. Calogero Carità di intitolare 4 sale del Museo ad altrettanti illustri studiosi di archeologia licatese: PM Carlo Filiberto Pizzolanti, dott. Giuseppe Cannarozzi, Notaio Giuseppe Navarra, e rag. Cristoforo Cellura. Allo stesso Cellura, sempre su proposta del prof. Carità è stata intitolata la Salita che porta agli scavi di Castel Sant’Angelo. La Commissione Toponomastica attuale ha quindi verificato che illustri licatesi avessero all’interno del Museo una loro visibilità. Questa proposta, ferma per anni, è stata approvata dalla Società Agrigentina di Storia Patria, insieme a quella dell’intitolazione della Salita al Cellura, con verbale N°2 del 25 giugno 2025 e si attendono i decreti prefettizi per apporre la targhe commemorative. Così come la Commissione Toponomastica attuale, recependo la volontà della famiglia e di concerto con il Sindaco e la Giunta ha proposto l’intitolazione del Chiostro della Badia, al professor Calogero Carità recepita nella Delibera di Giunta Municipale N° 148 del 16 settembre 2024, per la quale si è chiesta la deroga ai sensi dell’art 2 della legge 1188 del 23 giugno 1927 per personalità di chiaro valore e di indubbia benemerenza. Il prof. Carità è deceduto nel 2023 e la legge prevede che l’intitolazione possa avvenire superati i 10 anni dalla morte. E’ importante precisare, ed è gravissimo che ex sindaci, ex assessori, consiglieri comunali in carica e cittadini che si avventurano in commenti denigratori e offensivi non sappiano che il parere della Commissione Toponomastica non è vincolante per l’Amministrazione e lo dimostra il fatto, lo ricordiamo all’ex Assessore Violetta Callea, che la lapide in memoria di Salvatore Quasimodo Premio Nobel, è stata apposta nel chiostro del Carmine, contro il parere della Commissione Toponomastica di allora che espresse un vibrante dissenso perché la targa era destinata in piazza Stazione. Le comunicazioni fatte per la prima volta a mezzo stampa dalla Commissione Toponomastica, su precisa autorizzazione del Sindaco, che nomina come suo Delegato il Presidente, sono state fino ad oggi espresse per dare ampia trasparenza degli atti prodotti. Ricordiamo che non era mi stato fatto da nessuna amministrazione precedente.
La Commissione Toponomastica e l’ufficio, oggi forte di due dipendenti comunali, su input di questa Amministrazione ha provveduto a riallacciare tutti i rapporti istituzionali, ha verificato che per anni le pratiche sono rimaste ferme alla Storia Patria di Palermo che non aveva titolarità, e con il supporto della Prefettura oggi sono state sbloccate oltre cento intitolazioni che permettono ai cittadini di avere una via e un numero civico. Nello stesso tempo la Commissione Toponomastica e l’Amministrazione sono esempio in tutta Italia per aver dato una sterzata sull’intitolazione a figure femminili, come poche altre città in Italia, raggiungendo oggi, nelle ultime proposte il 50% delle intitolazioni, e facendo un aggiornamento al regolamento, approvato dal Consiglio Comunale per superare questo deficit che aveva portato ad intitolare a figure maschili il 95% delle aree di circolazione.
Come si evince da questi fatti ben documentati quello che emerge è il solito stile da leoni da tastiera per alimentare odio su questioni inesistenti.
L’Amministrazione Comunale ringrazia la Commissione Toponomastica per il grande lavoro prodotto a titolo totalmente gratuito nell’interesse della città per un servizio essenziale che era totalmente inesistente".