La festività di santa Lucia ci offre, quest’anno, la possibilità di entrare nella Parrocchiale di San Giovanni Battista, di cui la martire siracusana del III secolo è stata a lungo contitolare, non solo per celebrarla assistendo alla Messa ma anche per soddisfare alcune curiosità sulla storia di questo monumento, la cui importanza va ben oltre i confini di Lappano.
La nostra Chiesa è stata infatti oggetto di uno studio approfondito, nei mesi scorsi, condotto sia sui documenti conservati negli archivi civili ed ecclesiastici sia attraverso l’osservazione attenta di tutte le ‘pagine’ che dal Cinquecento in qua hanno contribuito a scriverne la storia, fatta di interventi edilizi che coinvolgono gli altari, di rinnovo periodico degli arredi liturgici (fissi e mobili) e di restauro dell’esistente allo scopo di consentirle di durare nel tempo.
Margherita Corrado e Maria Francesca Greco, l’una archeologa e l’altra storica dell’arte, per conto della “Deputazione di Storia Patria per la Calabria” (istituzione culturale fondata nel lontano 1935 e attiva in tutta la regione), dopo avere affidato ad un opuscolo appena pubblicato i risultati della loro indagine, li condivideranno con i presenti attraverso una visita guidata,con inizio alle ore 16:30, patrocinata dalla Parrocchia e dall’Amministrazione Comunale.
Lo scopo è quello di far conoscere a ciascuno, perché le veda anche con gli occhi degli specialisti, non solo le caratteristiche architettoniche della nostra chiesa parrocchiale ma pure quelle dei beni mobili che vi si sono accumulati nei secoli, spesso frutto di storie e devozioni personalimaterializzate mediante offerte al luogo che da mezzo millennio in qua, sempre uguale a se stesso ma sempre diverso, è il cuore di alcune delle più significative esperienze individuali e collettive dei Lappanesi.
L’incontro vuole anche essere di stimolo ad un coinvolgimento attivo dei cittadini nella prosecuzione di una più ampia ricerca sulla storia di Lappano e Altavilla, con le loro istituzioni, l’edilizia pubblica e privata, la società, l’economia, ecc., svolta attraverso il recupero e la divulgazione dei dati conservati nelle fonti archeologiche,bibliografiche e archivistiche.
Anche in questo caso il lavoro è già stato avviato e le due studiose, oltre ad illustrarne le linee guida e divulgarne gli esiti preliminari, spiegheranno come ciascuno possa, se vuole, anche solo dedicandosi alla ricerca degli atti riguardanti le biografie e/o le proprietà degli antenati, contribuire a ricomporre il quadro complessivo dello sviluppo di una comunità che, dopo aver toccato il traguardo del primo millennio di vita, è chiamata ad essere fruitrice ma anche custode e portavoce all’esterno di un importante patrimonio di esperienze e di conoscenza.
La nostra Chiesa è stata infatti oggetto di uno studio approfondito, nei mesi scorsi, condotto sia sui documenti conservati negli archivi civili ed ecclesiastici sia attraverso l’osservazione attenta di tutte le ‘pagine’ che dal Cinquecento in qua hanno contribuito a scriverne la storia, fatta di interventi edilizi che coinvolgono gli altari, di rinnovo periodico degli arredi liturgici (fissi e mobili) e di restauro dell’esistente allo scopo di consentirle di durare nel tempo.
Margherita Corrado e Maria Francesca Greco, l’una archeologa e l’altra storica dell’arte, per conto della “Deputazione di Storia Patria per la Calabria” (istituzione culturale fondata nel lontano 1935 e attiva in tutta la regione), dopo avere affidato ad un opuscolo appena pubblicato i risultati della loro indagine, li condivideranno con i presenti attraverso una visita guidata,con inizio alle ore 16:30, patrocinata dalla Parrocchia e dall’Amministrazione Comunale.
Lo scopo è quello di far conoscere a ciascuno, perché le veda anche con gli occhi degli specialisti, non solo le caratteristiche architettoniche della nostra chiesa parrocchiale ma pure quelle dei beni mobili che vi si sono accumulati nei secoli, spesso frutto di storie e devozioni personalimaterializzate mediante offerte al luogo che da mezzo millennio in qua, sempre uguale a se stesso ma sempre diverso, è il cuore di alcune delle più significative esperienze individuali e collettive dei Lappanesi.
L’incontro vuole anche essere di stimolo ad un coinvolgimento attivo dei cittadini nella prosecuzione di una più ampia ricerca sulla storia di Lappano e Altavilla, con le loro istituzioni, l’edilizia pubblica e privata, la società, l’economia, ecc., svolta attraverso il recupero e la divulgazione dei dati conservati nelle fonti archeologiche,bibliografiche e archivistiche.
Anche in questo caso il lavoro è già stato avviato e le due studiose, oltre ad illustrarne le linee guida e divulgarne gli esiti preliminari, spiegheranno come ciascuno possa, se vuole, anche solo dedicandosi alla ricerca degli atti riguardanti le biografie e/o le proprietà degli antenati, contribuire a ricomporre il quadro complessivo dello sviluppo di una comunità che, dopo aver toccato il traguardo del primo millennio di vita, è chiamata ad essere fruitrice ma anche custode e portavoce all’esterno di un importante patrimonio di esperienze e di conoscenza.